VANGELO AL FEMMINILE
Nella Vita di Caterina da Siena scritta dal beato Raimondo da Capua si trova un curioso dialogo fra la Santa e Gesù. Caterina si rivolge a Cristo rivelandosi figlia del suo tempo (1347-1380), autoflagellandosi proprio perché donna: «Il sesso vi ripugna per molte ragioni. Alle donne non spetta di ammaestrare gli altri sia perché il loro sesso è spregevole, sia perché non conviene ad un tal sesso conversare con l'altro». La risposta di Gesù è sorprendente e provocatoria: «Non sono io colui che ha generato il genere umano e ha formato l'uomo e l'altro sesso? Non c'è presso di me uomo o donna, popolano o nobile, ma tutte le cose davanti a me sono uguali [...]. Darò dunque al mondo donne non dotte e fragili ma dotate da me della forza e della sapienza divina, per confondere la temerarietà degli uomini».
Oggi nessuna donna parlerebbe più in quel modo. Anche la comunità cristiana si interroga con sempre maggiore vivacità sul ruolo e sul valore della donna. Negli ultimi anni non sono mancati segnali positivi: il discorso di Pio XII nel 1945 alle donne del Cif, l'enciclica Pacem in Terris di Giovanni XXIII, il Concilio Vaticano II, il Messaggio alle donne di Paolo VI alla conclusione del Concilio, la proclamazione di Santa Teresa d'Avila e di Santa Caterina da Siena 'dottori della Chiesa', e alcuni anni fa - esattamente il 15 agosto 1988- la lettera apostolica Mulieris Dignitatem di Giovanni Paolo II. Il pianeta donna disegna sempre più una traiettoria precisa che va ad intersecarsi con il pianeta uomo. Recuperare il mondo femminile è anche urgenza pastorale. Al Sinodo dei Vescovi del 1980 il primate del Belgio, mons. G. Danneels, dichiarò: «Dopo le crisi di fiducia che hanno segnato le relazioni fra la Chiesa e il mondo operaio, tra la Chiesa e il mondo intellettuale, una perdita della sua credibilità nel mondo delle donne avrebbe conseguenze gravi. La partenza silenziosa di ragazze e di giovani madri provocherebbe l'emorragia forse più pericolosa di tutta la storia della Chiesa».
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